Infortuni e Malattie Professionali - Analisi

Report 2018 delle province italiane

2019-04-27 16:24:23
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Dall'inizio dell'anno 2019 ad oggi sono stati registrati ben 145 infortuni con esito mortale avvenuti sui luoghi di lavoro.
Il 14% dei lavoratori vittime di infortuni mortali rientra nel settore agricolo, nel quale la principale causa di infortunio mortale è riconducibile ad incidenti avvenuti durante la conduzione di mezzi o attrezzature agricole.
A questi vanno inoltre aggiunti gli operai impegnati nel comparto edile e nell'industria, per i quali i principali infortuni mortali sono correlabili alla mancata applicazione delle misure di prevenzione e protezione, con conseguente cadute dall'alto, folgorazioni, schiacciamenti da attrezzature o materiali, oppure vittime di esplosioni.

Tra le tipologie di infortuni mortali registrati dall'inizio del 2019 fino ad oggi, rientrano quelli anche quelli identificati come "in itinere" ed avvenuti durante il tragitto da o verso la sede lavorativa.

L'anno 2018 si è concluso con circa 1.133 lavoratori deceduti durante l'attività lavorativa, ben 104 in più rispetto all'anno precedente, con un incremento del 10,1% ed è aumentato anche il numero del totale delle denunce per infortuni sul lavoro che ha raggiunto lo scorso anno quota 641.261, +0,9% rispetto al 2017.

Si distinguono in negativo, per gli infortuni con esiti mortali, 6 province del Sud Italia, che risultano con numeri nettamente superiori alla media. Si tratta, nell'ordine, di: Crotone, che fa registrare il più alto tasso di incidenti mortali (6,3 ogni mille), Isernia (5,9%), Campobasso (4,7%), Caserta (4,4%), Vibo Valentia (4,1%) e Matera (4%). In queste province, probabilmente per la scarsa attenzione alle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e per la maggiore concentrazione delle occasioni di lavoro nei settori a rischio (agricoltura e costruzioni), le casistiche di morte sono significativamente più frequenti rispetto alle altre province italiane.

In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 59.585 (+2,5% rispetto al 2017), soprattutto quelle determinate dai tumori, per le quali si distinguono in negativo 9 province localizzate invece nel Nord Ovest, che risultano con valori molto distanti dalla media. Queste sono, nell'ordine: Gorizia, che fa registrare il più alto tasso di malattie professionali tumorali nel 2018 (22,5%), Torino (18,5%), Novara e Milano (18,4%), Alessandria (16,4%), Cuneo e Pavia (16,1%), Matera (16%) e Verbano-Cusio-Ossola (15,6%). Taranto si colloca al 14° posto sebbene risulti la prima provincia italiana per numero assoluto di malattie professionali di tipo tumorale (164 nel solo 2018) seguita da Torino (152), Napoli (106) e Milano (97).

I dati sono allarmanti ma nonostante ciò se ne parla sempre di meno.
Partendo dal concetto di prevenzione: Prevenzióne s. f. [dal lat. tardo praeventio -onis; nel sign. 2, dal fr. prévention]. – 1. Adozione di una serie di provvedimenti per cautelarsi da un male futuro, e quindi l’azione o il complesso di azioni intese a raggiungere questo scopo. Ogni attività diretta a impedire pericoli e mali sociali di varia natura. [Treccani] si può dedurre che l'intervento preventivo non è altro che un toccasana per l'attività produttiva. Agire per prevenire deve essere l'obiettivo di ogni azienda, applicando tutte le misure necessarie al fine di tutelare la sicurezza e la salute del lavoratore.

Fonte:
Infortuni sul lavoro e malattie professionali: la mappa delle province Italiane - Osservatorio Statistico dei Consulenti del lavoro

Infortuni_Lavoro_web.pdf